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Italo Svevo
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Pendant de longues années, autant que dura notre jeunesse, nous nous tînmes sur la plus grande réserve et ne fîmes jamais allusion au passé. L'autre jour, elle me demanda à brûle-pourpoint, et son visage encadré de cheveux gris se colorait d'une rougeur juvénile :
- Pourquoi m'avez-vous quittée?
Je fus sincère car je n'eus pas le temps nécessaire pour fabriquer un mensonge :
- Je ne sais plus... mais j'ignore aussi tant d'autres choses de ma propre vie.
- Moi, je regrette, dit-elle. (Et déjà je m'inclinais à cette promesse de compliment.) Il me semble que vous devenez très drôle en vieillissant.
Un des chefs-d'oeuvre de la littérature du XXe siècle. -
Le narrateur, un vieil homme de 70 ans, vit aux côtés de sa femme Augusta. Or, sentant approcher le crépuscule de sa vie, il développe une hypocondrie, qui s'avère chronique. Sur les conseils de son neveu et médecin Carlo, il commence alors, et secrètement, à payer les services amoureux de jeunes femmes, qui égrènent les prénoms allégoriques, de Felicita à Amphore. L'homme espère déjouer ainsi les pièges de "Mère Nature" et se convaincre qu'il peut encore embrasser la vie et ses illusions. Mais il prend conscience que son temps est passé : il réalise que "Dame Nature" ne maintient un organisme en vie qu'à la condition que celui-ci sache se reproduire. Le narrateur sombre alors dans une paresse qui est une forme de renoncement. Déni du libre arbitre, puissance de la nature sur le Vouloir, lui-même illusion, tous les thèmes de la philosophie de Schopenhauer sont exprimés là.
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Dans cette conférence donnée en 1927, Italo Svevo se fait tant analyste affuté que portraitiste passionné. De son amitié avec James Joyce, rencontré à Trieste en 1906, l'Italien confie la genèse : ignoré par la critique et en manque de lecteurs, il abandonne l'écriture et entre dans la fabrique de vernis de son beau-père. Pour arpenter l'Europe en tant que commercial, il se voit obligé de suivre des cours d'anglais à l'École Berlitz de la ville, où James Joyce, de vingt ans son cadet, enseigne. De là naît une amitié, une "affinité élective" qui se traduit par l'échange d'ouvrages, de conseils et des encouragements mutuels. Joyce s'avérera d'ailleurs être la clé de voûte du rayonnement européen de l'oeuvre de Svevo.Cette conférence constitue une voie d'accès originale à l'univers fascinant de l'auteur de Finnegans Wake. L'approche biographique est complétée par une interprétation brillante de Ulysse. Au fil d'une analyse méticuleuse et critique de l'ouvrage, Svevo entend mettre au jour des clefs de lecture. L'une d'elle serait à trouver du côté de Stephen Dedalus, personnage aux multiples facettes, qui incarne à ses yeux l'alter ego de l'écrivain irlandais. Celui qui aurait inspiré Léopold Bloom, le héros principal du chef d'oeuvre, nous livre ici une poétique inspirée et inspirante de la vie et de l'oeuvre de Joyce.
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L'impiegato Emilio, di 35 anni, conduce una modesta esistenza in un appartamento di Trieste che condivide con la sorella Amalia. La difficoltà del protagonista di gestire la propria vita interiore viene esacerbata dall'incontro con Angiolina, di cui Emilio si innamora.
Apprezzato da James Joyce, questo romanzo di Svevo tratta il problema dell'inettitudine e della "vecchiaia spirituale" (da cui il titolo del romanzo) di chi rinuncia alla lotta e si rifugia nella melanconia.
Italo Svevo, pseudonimo di Aron Hector Schmitz, è stato uno scrittore e drammaturgo italiano. Con La coscienza di Zeno introduce per primo il romanzo psicologico, influenzato dalle nascenti teorie relativistiche e freudiane. Temi quali la malattia, la scrittura come mezzo di salvezza e l'inettitudine dell'uomo contemporaneo connotano la sua poetica e lo rendono un autore atipico nel panorama letterario. -
Dernières cigarettes ; du plaisir et du vice de fumer
Italo Svevo
- Éditions Rivages
- Littérature Rivages
- 27 June 2017
- 9782743640163
« Je pense que la cigarette a un goût plus intense quand elle est la dernière. La dernière tire sa saveur du sentiment de victoire sur soi-même et de l'espoir d'un proche avenir de force et de santé. » (Italo Svevo)
Sur le thème obsessionnel des « dernières cigarettes », sont ici rassemblés, comme autant de variations, divers textes dont chacun témoigne à sa façon du goût passionné et torturant que Svevo - le Proust italien - éprouva tout au long de sa vie pour le tabac. -
Italo Svevo n'est pas seulement l'auteur de trois livres, Une vie, Senilità et La Conscience de Zeno, il a également écrit une assez grande quantité de nouvelles et une quinzaine de pièces de théâtre. Ces nouvelles ici rassemblées sont des oeuvres posthumes écrites sans doute après 1923. Elles offrent une véritable anthologie des thèmes, des situations et des personnages sveviens - la mémoire, les souvenirs personnels, Trieste, la lagune vénitienne.
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Trieste, 1918. Deux frères d'une soixantaine d'années vivent sous le même toit. Si Giulio, atteint de goutte, passe ses journées reclus, Mario, quant à lui, occupe un petit emploi sans envergure pour les faire subsister, et abrite en son sein une vocation contrariée : la littérature.
C'est alors qu'un ami lui fait une farce cruelle : son roman de jeunesse, publié à compte d'auteur, intéresserait un prestigieux éditeur viennois !! Très vite, un supposé contrat est même signé... Dès lors, que va-t-il advenir ?
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In questo originale racconto, Italo Svevo affronta un tema dalle sottili implicazioni psicanalitiche, ricorrendo ad una divertente metafora campestre. In un bel giardino, contornato di siepi, vivono dei pulcini. Si interrogano su chi sia la loro madre, arrivando a identificarla astrattamente con tutto ciò che è "bene", col "bel tempo e l'abbondanza". Uno di loro - soprannominato Curra perché, al richiamo della contadina col becchime, è il primo ad accorrere - decide di esplorare la fattoria, per trovare finalmente questa provvidenziale "Madre" di cui tutti parlano. Alla fine, certo, la troverà, ma la realtà sarà ben più dura delle aspettative...
Italo Svevo (1861-1928), alla nascita Aron Hector Schmitz, è stato uno scrittore italiano. Influenzato dalla multiculturalità della sua città, Trieste, Svevo è stato un attento osservatore dei cambiamenti sociali e un pioniere dell'introspezione psicologica in ambito letterario. Tra le sue opere più note ricordiamo 'Una vita', 'Senilità' e 'La coscienza di Zeno'. -
L'anziano dottor Menghi crea in laboratorio un siero - da lui denominato Annina - che sembrerebbe poter ridare il vigore giovanile ad un organismo funestato dalla vecchiaia. Il problema della senilità, tanto caro all'autore, viene quindi risolto ricorrendo ad un artificio abbastanza improbabile. Questo racconto pubblicato postumo anticipa la fantascienza italiana degli anni Cinquanta ed è l'ennesima dimostrazione dell'eclettico talento narrativo di Svevo.
Aron Hector Schmitz (1861-1928) nasce a Trieste da un'altolocata famiglia della borghesia ebraica. Sebbene italofono, la sua formazione sarà impartita rigorosamente in tedesco, fattore che influenzerà notevolmente il suo stile di scrittura. Tale humus culturale - tipicamente mitteleuropeo - lo mette precocemente in contatto con temi che poi si ritroveranno anche nella sua produzione, come ad esempio la psicanalisi di Freud. Oltre ad essere stato un prolifico autore di racconti, Svevo è ricordato soprattutto per i suoi romanzi: "Una vita", "Senilità" e, soprattutto, "La coscienza di Zeno". -
In occasione del matrimonio di una nipote della moglie, il protagonista ottiene dal medico, con grande gioia, il permesso di mangiare e bere a piacimento. Per lui, abituato ad un regime dietetico severissimo (a pranzo pochi grammi di carne, a cena una misera rosetta, con un po' di prosciutto e una tazza di latte senza zucchero), sarà l'occasione di gustarsi finalmente un po' di libertà. Tuttavia, "come quei giovincelli cui si concedono per la prima volta le chiavi di casa", il protagonista - che è anche il narratore della vicenda - cadrà ben presto vittima del vino, finendo per alterare i confini fra lecito e non, ed addirittura fra realtà e sogno...
Aron Hector Schmitz (1861-1928) nasce a Trieste da un'altolocata famiglia della borghesia ebraica. Sebbene italofono, la sua formazione sarà impartita rigorosamente in tedesco, fattore che influenzerà notevolmente il suo stile di scrittura. Tale humus culturale - tipicamente mitteleuropeo - lo mette precocemente in contatto con temi che poi si ritroveranno anche nella sua produzione, come ad esempio la psicanalisi di Freud. Oltre ad essere stato un prolifico autore di racconti, Svevo è ricordato soprattutto per i suoi romanzi: "Una vita", "Senilità" e, soprattutto, "La coscienza di Zeno". -
La novella del buon vecchio e della bella fanciulla
Italo Svevo
- Saga Egmont
- 1 June 2022
- 9788728341742
In questa novella, ambientata a Trieste durante la Prima guerra mondiale, un anziano imprenditore riceve da una conoscente la supplica di trovare un impiego alla figlia ventenne. Il protagonista si mobilita subito, procurandole un posto come conduttrice di tram. Non appena l'anziano imprenditore incontra la giovane sulla vettura se ne invaghisce e la invita a casa propria. L'infarto che lo coglie durante l'amplesso, tuttavia, porta l'uomo ad un'amara presa di coscienza sulla propria età. L'amore impossibile di un vecchio manipolatore, così come ne "La coscienza di Zeno", offre a chi legge un doloroso assaggio di umanità, fatto di egoismi, fragilità e (molto) occasionali virtù.
Aron Hector Schmitz (1861-1928) nasce a Trieste da un'altolocata famiglia della borghesia ebraica. Sebbene italofono, la sua formazione sarà impartita rigorosamente in tedesco, fattore che influenzerà notevolmente il suo stile di scrittura. Tale humus culturale - tipicamente mitteleuropeo - lo mette precocemente in contatto con temi che poi si ritroveranno anche nella sua produzione, come ad esempio la psicanalisi di Freud. Oltre ad essere stato un prolifico autore di racconti, Svevo è ricordato soprattutto per i suoi romanzi: "Una vita", "Senilità" e, soprattutto, "La coscienza di Zeno". -
La vicenda narrata in questo racconto lungo si svolge in treno, nell'arco di un viaggio da Milano a Trieste. Il protagonista, il signor Aghios, rientra a pieno titolo nella categoria degli inetti tipici nella letteratura di Svevo. È un uomo diviso tra l'aspirazione alla libertà e la necessità di avere sotto controllo la realtà che lo circonda. E, vittima di queste pulsioni contrastanti, finirà per essere beffato e nello stesso tempo artefice della beffa di cui è vittima...
Aron Hector Schmitz (1861-1928) nasce a Trieste da un'altolocata famiglia della borghesia ebraica. Sebbene italofono, la sua formazione sarà impartita rigorosamente in tedesco, fattore che influenzerà notevolmente il suo stile di scrittura. Tale humus culturale - tipicamente mitteleuropeo - lo mette precocemente in contatto con temi che poi si ritroveranno anche nella sua produzione, come ad esempio la psicanalisi di Freud. Oltre ad essere stato un prolifico autore di racconti, Svevo è ricordato soprattutto per i suoi romanzi: "Una vita", "Senilità" e, soprattutto, "La coscienza di Zeno". -
Dopo aver abbandonato il liceo, Giorgio, un giovane triestino indolente e scapestrato, lavora come facchino e divide una piccola camera con un suo coetaneo. I soldi scarseggiano e così, in un momento di follia, il giovane deruba e uccide un uomo. Cominciano i rocamboleschi tentativi di sfuggire alla polizia. Più che dalle autorità però, ciò da cui Giorgio vorrebbe fuggire è sé stesso e l'orrore che ha commesso. Questo insolito giallo, che cala il lettore in un'atmosfera d'altri tempi, sancisce la maturità letteraria di Italo Sevo, uno dei più grandi scrittori italiani del Novecento.
Italo Svevo (1861-1928), alla nascita Aron Hector Schmitz, è stato uno scrittore italiano. Influenzato dalla multiculturalità della sua città, Trieste, Svevo è stato un attento osservatore dei cambiamenti sociali e un pioniere dell'introspezione psicologica in ambito letterario. Tra le sue opere più note ricordiamo 'Una vita', 'Senilità' e 'La coscienza di Zeno'. -
Mario Samigli, impiegato sessantenne con velleità artistiche, spera ancora di poter riuscire a raggiungere la notorietà ed essere finalmente considerato un vero scrittore. L'incapacità di saper guardare in faccia la realtà lo rende vulnerabile e un bersaglio perfetto per lo scherzo, la burla del titolo, architettato a suo danno da un perfido collega di lavoro. L'autoinganno misto all'inettitudine sono le parole chiave che definiscono la personalità del protagonista.
Italo Svevo, pseudonimo di Aron Hector Schmitz, è stato uno scrittore e drammaturgo italiano. Con La coscienza di Zeno introduce per primo il romanzo psicologico, influenzato dalle nascenti teorie relativistiche e freudiane, per primo in Italia il romanzo psicologico. Temi quali la malattia, la scrittura come mezzo di salvezza e l'inettitudine dell'uomo contemporaneo connotano la sua poetica e lo rendono un autore atipico nel panorama letterario. -
Alfonso Nitti si trasferisce dalla provincia in città, a Trieste. Nonostante si sia trasferito per inseguire il sogno di diventare uno scrittore, Alfonso è costretto a ripiegare su un lavoro in banca. Conosce quindi Annetta, una giovane donna con cui comincia una relazione. Ma, a dispetto della regolarità del suo nuovo lavoro, le giornate di Alfonso non scorrono affatto tranquille: una forte inquietudine interiore e un senso di totale inettitudine lo tormentano portandolo a stravolgere la sua vita in modi inaspettati.
Primo romanzo di Italo Svevo, `Una vita' presenta già molte delle tematiche caratteristiche della poetica dello scrittore triestino come l'introspezione e la centralità dell'inconscio.
Italo Svevo (1861-1928), alla nascita Aron Hector Schmitz, è stato uno scrittore italiano. Influenzato dalla multiculturalità della sua città, Trieste, Svevo è stato un attento osservatore dei cambiamenti sociali e un pioniere dell'introspezione psicologica in ambito letterario. Tra le sue opere più note ricordiamo 'Una vita', 'Senilità' e 'La coscienza di Zeno'. -
Il grossista italiano di mezza età Zeno cerca senza molto successo di smettere di fumare, ma nulla sembra riuscire ad aiutarlo. Il suo psichiatra gli suggerisce di scrivere la storia della sua vita per far luce sull'origine della sua dipendenza. Mentre lo fa, i ricordi di una vita fallita e irrisolta si riversano su di lui. Con una copiosa dose di autoironia, ripensa al complicato rapporto con il padre, analizza il suo matrimonio, segnato dall'infatuazione per la sorella della moglie, ed esamina una serie di altri elementi più o meno significativi della sua vita.